A spasso in mezzo a tutte queste rose
dal nome sorprendente, constatare
com’è poco quel che so delle cose:
un niente. Cos’avrò mai da esultare?
***
Cos’è di cui mi scordo
mentre, col mio fardello
di nomi, come un sordo
vado verso le cose?
***
Immagini di immagini di immagini,
ricordi di ricordi di ricordi
e sempre vanità di vanità.
***
Ma mettere a nudo
tutto il proprio cuore
offende il comune
senso del pudore?
***
Qualcuno qui si è morso
la sua coda di paglia:
io, ovviamente, mentre
con le spalle allo specchio,
mi voltavo di scatto
gridandomi: "Sei vile!".
Esercizio di stile.
***
Mi perdo appresso a cose vane e so
che vano è perdersi e vano è pentirsi
d’essersi persi, vano pure dirsi
che sono vane anche le altre persone.